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Francesca Rinaldi | Soprano
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Biografia

E' nata cantando all'alba del solstizio d'estate

L’ostetrica aveva senza dubbio molto da fare quel 21 giugno, stavano nascendo due gemelle, ma si rivelò profetica quando disse “è nata la cantante lirica”. Francesca non piangeva, cantava!
Scopre la lirica a 17 anni, in molti dopo averla ascoltata cantare musica pop e jazz le consigliarono di provare a studiare canto lirico. Con l’ammissione al Conservatorio U. Giordano di Foggia si innamora dell'opera e non la lascia più.

Una voce che può cantare senza scena né costumi

L'incontro con Katia Ricciarelli all'Accademia Mantovana segna l'inizio della carriera con il debutto nel ruolo di Mimì ne La Bohème di Puccini a Bari e forgia ancor di più la tenace volontà di Francesca di continuare a studiare per interpretare e cantare altri ruoli.
Sensibile e fiera” la definisce Piera degli Esposti, regista di Suor Angelica di Puccini per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.
Per Leo De Berardinis, regista del Don Giovanni di Mozart al Teatro Lirico, il suo ruolo di Donna Elvira è ribattezzato "Donna Francesca".
“Una voce che può cantare senza scena né costumi, nella tua voce c'è tutto”, le diceva Lamberto Puggelli, regista di Un Ballo in Maschera di Verdi al Regio di Parma, dove Francesca cantava Amelia

Lo studio premia l'audacia

Gli anni di studio vocale e musicale hanno più volte premiato l'audacia dei debutti con pochissimi giorni di prova per sostituzioni dell'ultimo momento come per la Messa di Requiem con il Maestro Palleschi al Politeama di Lecce, preparata in una sola notte, in ruoli che pensava non potesse affrontare, come la Leonora de Il Trovatore con Leo Nucci, dopo ruoli difficili di autori moderni, Perso per  Perso di G. Baggiani con la regia di G. PressBurger, le Parole al Buio di P. Furlani con la regia di Piera Degli Esposti, spettacoli dove il cantante è un vero attore che non si risparmia solo per cantare, interpreta con tutto se stesso. Singolare è stato lo spettacolo Don Chisciotte con la regia Henning Brochkaus: spogliata di tutte “le pose da soprano” il regista le chiese di cantare mentre correva su una lunga e ripidissima scala e poi sospesa a 3 metri di altezza su una rete da circo. La passione per il proprio mestiere fa davvero superare ogni limite.

Ma falle gli occhi neri...

L'incontro con il regista Antonio Latella imprime una svolta fondamentale nella carriera di Francesca, sul palco dello Sferisterio di Macerata canta una Tosca bionda. Quaranta giorni di prove incessanti musicali e di attrice. Per il regista, alla fine, Francesca così come è è la Tosca: trasparente nelle emozioni, gelosa e passionale, spirituale. Un'esperienza totalizzante che porterà a compimento il latente desiderio di maternità fino a interpretare il suo ruolo più appagante: la mamma di Iris, un 'opera, un capolavoro.

I passaggi televisivi

Tosca accresce la popolarità di Francesca e RAI 1 la invita per due puntate di "Effetto Sabato".
Seguono il Premio Braille e un'intervista con Gigi Marzullo sulla Francesca da Rimini di Zandonai.

Il bisogno di spiritualitĂ 

Monsignor Valentino Miserachs sente che nella sua voce c'è tanta spiritualità, tanto da volerla protagonista al Festival Internazionale di Musica Sacra nell'oratorio "Paolo e Fruttuoso" nella Basilica papale di S. Paolo, e nello Stabat Mater di L. Refice registrato da Radio Vaticana.
Nella "Petite Messe Solennelle" con la Fondazione Petruzzelli di Bari canta scevra da ogni effetto puramente lirico per fondersi nel capolavoro rossiniano.